Dear Diary 2012 • Occasionalmente, come sopravvivere
Capitolo Quarto
Ehi, buongiorno. Mi senti?
Sono io, busso di nuovo perché ho voglia di parlare con te, oggi. Volevo dirti, sai, che è un mondo vuoto, questo qui. Ma ho bisogno di viverlo comunque – viverlo con te, dico.
Solo io e te, alla fine dell'arcobaleno.
Solo io e te.
Sono le dieci di mattina e Jamie è andato a lavoro mezz'ora fa. Non che sia un lavoro molto retribuente, ma almeno basta per entrambi. E' triste tutto questo. Sapere che lui, Etienne, è a casa a non fare niente quasi tutto il giorno, ed il suo ragazzo sta fuori per mantenerli, con Dio sa quanti lavori contemporaneamente. Ma a lui – Jamie – non dispiace. Lo ha detto lui. L'importante è che riesca a tornare a casa la sera, e che, a quel punto, ci sia qualcuno pronto ad accoglierlo fra le sue braccia. Per questo Etienne smette di scrivere – o di fare altro – alle sette e mezza del pomeriggio, tutti i santi giorni: poi finge di avere altro da scrivere, così non gli pesa il momento in cui il suo ragazzo arriva alle sue spalle e lo abbraccia stretto.
Così non gli dispiace fare l'amore sulla poltrona girevole della sua scrivania. Non gli dispiace tenerlo in braccio, stringerlo ed affondare il viso nel suo petto. Oppure non gli dispiace andargli incontro quando entra in casa, allacciargli le braccia al collo, baciarlo e lasciarsi sollevare contro il muro e possedere da lui. Fra Etienne e Jamie non c'è una predominanza emotiva o fisica, anzi, sono completamente uguali, sullo stesso piano. Sono una coppia che coesiste, senza imposizioni. Si amano in modo così semplice da fare quasi paura. Ma a loro non dispiace. A loro va bene così.
« Etienne? »
La voce di Jamie al telefono è così meccanica che ad Etienne non piace come dovrebbe. Gli piace, sì, perché la sua voce così particolare la ama sempre, ma c'è qualcosa di così fasullo che lo uccide spesso. La voce al telefono manca di valorizzazione, e gli dispiace da morire. Respira piano ascoltando quel suono, però. Gli serve per descriverlo meglio, è così artefatto che lo incuriosisce. Poi però si lascia scappare un sorriso, annuisce ed apre le labbra per parlare anche lui, e rispondergli.
« Sì. Ciao, Jamie », lo dice con tono dolce, « avevo voglia di sentirti. A che ora torni? Presto, vero? »
« All'orario di sempre, come sempre. »
« Va bene, allora... »
« ...mi aspetti, come sempre. »
« Bene, allora a dopo. »
« A dopo, Etienne. »
Oggi è una bella giornata.
Così non gli dispiace fare l'amore sulla poltrona girevole della sua scrivania. Non gli dispiace tenerlo in braccio, stringerlo ed affondare il viso nel suo petto. Oppure non gli dispiace andargli incontro quando entra in casa, allacciargli le braccia al collo, baciarlo e lasciarsi sollevare contro il muro e possedere da lui. Fra Etienne e Jamie non c'è una predominanza emotiva o fisica, anzi, sono completamente uguali, sullo stesso piano. Sono una coppia che coesiste, senza imposizioni. Si amano in modo così semplice da fare quasi paura. Ma a loro non dispiace. A loro va bene così.
« Etienne? »
La voce di Jamie al telefono è così meccanica che ad Etienne non piace come dovrebbe. Gli piace, sì, perché la sua voce così particolare la ama sempre, ma c'è qualcosa di così fasullo che lo uccide spesso. La voce al telefono manca di valorizzazione, e gli dispiace da morire. Respira piano ascoltando quel suono, però. Gli serve per descriverlo meglio, è così artefatto che lo incuriosisce. Poi però si lascia scappare un sorriso, annuisce ed apre le labbra per parlare anche lui, e rispondergli.
« Sì. Ciao, Jamie », lo dice con tono dolce, « avevo voglia di sentirti. A che ora torni? Presto, vero? »
« All'orario di sempre, come sempre. »
« Va bene, allora... »
« ...mi aspetti, come sempre. »
« Bene, allora a dopo. »
« A dopo, Etienne. »
Oggi è una bella giornata.
I love you, that's all.
Etienne è seduto sul divano. E' un posto nuovo sul quale aspettare Jamie, ma oggi ha voglia di variare un po'. Respira profondamente e poi sbuffa, e aspetta. Guarda l'orologio ogni cinque minuti, ma oggi il suo compagno è in ritardo per qualche ragione. Ad Etienne questa cosa sa di strano, perché non è successo mai. Oggi sì, ed è preoccupante. Poi la porta si apre improvvisamente ed entra in tutta fretta Jamie. E' in condizioni pietose, davvero, è disgustoso. Solo al guardarlo così ad Etienne manca il respiro, perché è inspiegabile.
I capelli biondi sono scombinati come se si fosse appena svegliato dal sonno, ha le labbra gonfie ed è pallido, gli occhi sono rossi di pianto, gli abiti sono macchiati di marrone scuro e c'è un qualcosa che non va nel suo modo nervoso di muoversi. Ma Etienne non fa alcuna domanda, anzi, si alza e lo raggiunge, e come al solito allunga le mani per portare le braccia intorno al suo collo e stringerlo a sé, forte, per poterlo baciare, per poter fare l'amore. Ma non ha messo nel conto la volontà del suo ragazzo, che lo spinge lontano e si rimette a piangere, scuotendo la testa più volte. Singhiozza e non si ferma, ed Etienne è spaventato, solo che non riesce a mostrarlo.
« Non toccarmi! »
Etienne vorrebbe chiedere cos'è successo, ma non ci riesce. Lo guarda e fa qualche passo indietro. Improvvisamente qualcosa sembra svegliarsi nella sua mente, qualcosa nel cuore si spezza e nei suoi occhi compaiono lacrime. Piange troppe volte, dovrebbe smetterla, ed improvvisamente non ci riesce. Quelle dannate gocce salate non vogliono scendere. Jamie si tocca i capelli e lo fa soltanto quando c'è qualcosa di seriamente preoccupante nella sua testa. Etienne si inginocchia quando l'altro crolla sul pavimento, piangendo forte e quasi urlando.
« Jamie? », alla fine Etienne ci prova.
Ma il diretto interessato scatta nuovamente in piedi e quasi ringhia, si aggrappa alla porta con entrambe le mani neanche potesse salvarlo, e piange.
« Io non volevo! », urla, « Io giuro che non volevo! Ma è successo... E non ci posso fare niente, Etienne, okay? Non ci posso fare niente! Proprio niente! » E' isterico, è sul serio grave.
Alla fine corre verso la camera da letto, e mentre Etienne si alza in piedi e fa per raggiungerlo, il biondo si volta verso di lui ed urla di nuovo.
« Mi sono fatto scopare da un altro! », e le lacrime scorrono più veloci.
Jamie piange ed Etienne ha capito che questa volta non ci riuscirà. Così chiude gli occhi e si limita a scivolare sul pavimento senza riuscire a restare cosciente.
Abbandoniamoci, che non meritiamo altro che lacrime: amare e salate e gelide.
Jamie si è chiuso la porta alle spalle con un tonfo sordo. Ha preso due magliette e due paia di pantaloni, due paia di boxer e due di calzini. Un solo paio di scarpe, nere, così può abbinarle a qualsiasi altra cosa, e nient'altro. Il suo armamentario è finito lì. Ha dimenticato anche il portafoglio, così quando Etienne si sveglia lo trova lì, vicino alla porta, e gli viene da piangere come prima non è riuscito a fare, ma non ci riesce neanche adesso. Jamie lo ha lasciato svenuto lì, ma non gliene fa una colpa: lo avrebbe fatto anche lui, consapevole che al risveglio avrebbe ricevuto una sequela di domande che non voleva. E lo giustifica, nonostante la voglia impellente di avere chiarimenti. Non lo chiama subito perché sente che è meglio così.
Poi inizia a pensare. Pensare a chi possa essere la persona con la quale lo ha tradito, ed allora gli venne in mente un viso ed un nome: Liam, terzo distretto, il barista che lavora di fronte il negozio di Jamie. Quello che per un periodo ha cercato di rubarglielo. Sì. Deve essere lui per forza, Jamie non conosce troppi ragazzi palesemente dell'altra sponda e, se non per l'orecchino brillante al lobo destro, dai suoi modi di fare Liam era molto palese, e ci voleva una benda sugli occhi per non notarlo.
Si alza lentamente senza versare neanche una lacrima. Sente le ghiandole aride e prive di liquido. Non può piangere. Non sa se è per la delusione o perché tutto questo è successo troppo all'improvviso. Ma non si spreca neanche di chiedersi quale sia il problema. Ha capito che oggi non ci saranno i baci, gli abbracci, le carezze, il fare l'amore. Ha capito che la situazione idilliaca che stava vivendo, così come in tutti i suoi racconti, ha raggiunto la sua conclusione. E che è da solo, come in tutte le sue migliori storie.
Ma, come in tutti i suoi brani, è sicuro che prima o poi Jamie tornerà.