Dear Diary 2012 • Occasionalmente, come sopravvivere
Capitolo Quinto
Ci sveglieremo da sogni illusori per volerci, e baciarci, e desiderarci. E quando riapriremo gli occhi non esisterà alcun “noi” metafisico in cui credere, ma soltanto una guerra sottopelle.
Sono passati ben quattro giorni da quando Jamie è uscito da quella porta, e da allora non è ancora tornato. Forse non lo vuole fare. Forse è perché ha dimenticato le chiavi. Forse è perché in un qualche modo del tutto logico non vuole vedere Etienne. Non che sia colpa di quest'ultimo se è successo tutto questo. Però non sa che deve fare, è combattuto. Le mani cadono sulle cosce e crede che basterà fissare la porta perché il suo ragazzo, se così ancora lo possiamo chiamare, possa rientrare da quella porta con un sorriso, magari dicendogli che era solo uno scherzo e nulla di reale. Magari ridendo per la presa in giro di pessimo gusto, credendola divertente. Per tutte queste cose. Tutte le cose.
Però Jamie non varca la soglia. Etienne aspetta, ma lui non torna. Dopo ogni attimo di attesa passato, forse l'idea che non tornerà mai nella sua mente si fa più forte. Come ci sono arrivati a questo punto? Jamie ama Etienne. Ed Etienne ne è certo, non lo ha mai messo in dubbio. Poi si ricorda che in lui non c'è niente da amare, e allora capisce: non ha fatto abbastanza, rimanendo chiuso in casa, per continuare a farsi voler bene dal più grande. Ha mandato tutto a quel paese di sua spontanea volontà, ed adesso ne piange le conseguenze, sì, ma non ha intenzione di lasciar correre. Deve fare qualcosa, e anche se questo significa mandare ancora al diavolo sé stesso, non gliene importa niente del proprio orgoglio.
Text to Jamie: Perché lo hai fatto?
Però Jamie non varca la soglia. Etienne aspetta, ma lui non torna. Dopo ogni attimo di attesa passato, forse l'idea che non tornerà mai nella sua mente si fa più forte. Come ci sono arrivati a questo punto? Jamie ama Etienne. Ed Etienne ne è certo, non lo ha mai messo in dubbio. Poi si ricorda che in lui non c'è niente da amare, e allora capisce: non ha fatto abbastanza, rimanendo chiuso in casa, per continuare a farsi voler bene dal più grande. Ha mandato tutto a quel paese di sua spontanea volontà, ed adesso ne piange le conseguenze, sì, ma non ha intenzione di lasciar correre. Deve fare qualcosa, e anche se questo significa mandare ancora al diavolo sé stesso, non gliene importa niente del proprio orgoglio.
Text to Jamie: Perché lo hai fatto?
Quand'è che tutto questo finirà?
Text from Jamie: Non lo so, Etienne, io... Non lo so. So soltanto che è successo e che non sono riuscito ad evitarlo. Forse era il momento, l'atmosfera, la situazione in generale, o forse era destino che andasse in questo modo. Come nei tuoi racconti. Forse dovevo tradirti fin dall'inizio. Mi dispiace, Etienne. Mi dispiace dal più profondo del cuore.
Text to Jamie: Torna a casa e parliamone, ti prego.
Text from Jamie: E' ancora “casa” per me, quella?
Text to Jamie: Torna qui e lo scopriremo.
Ci chiedevano che colore avessero i sentimenti.
Etienne aspetta camminando avanti e indietro per la casa. Si annoia e non sa che cosa fare per poter ingannare il tempo frattanto che Jamie non entra in casa. C'è così tanto freddo nel suo animo che non sa che cosa inventarsi: si ferma solo ogni tanto per allungare le mani sul portatile e scrivere qualche parola. Non sa che cosa buttare giù, quindi non riesce a creare più di una frase alla volta, e sono tutti pensieri, niente che possa assomigliare anche vagamente ad una storia. Ma per lui non è un problema, è un ragazzo in gamba alla fine.
Poi decide che per passare il tempo potrebbe associare ogni colore ad uno stato d'animo, così come hanno fatto per gli studi cromatici nel corso degli anni, così come gli hanno insegnato all'accademia di belle arti, però vuole personalizzare la visione di quei colori. Ne scrive alcuni, non molti in verità, ma non importa.
Scrive che il blu è il colore dell'oblio perché gli ricorda il mare troppo profondo. Scrive che il giallo gli infonde il calore scottante del sole, la rabbia. Scrive che il rosso gli fa paura perché gli ricorda il sangue e la passione. Scrive che il bianco gli stimola falsità.
E lì si ferma, perché sente un paio di chiavi girare nella toppa, e la porta di casa aprirsi, facendo mostra di un Jamie trascurato ma in un certo senso in forma. In quattro giorni passati, invece, Etienne sembra solo un po' troppo sciupato. Si fronteggiano, perché non sanno cos'altro fare. Etienne avanza a pochi piccoli passi alla volta. Stringe i pugni perché muore dalla voglia di abbracciarlo, ma non può, né tantomeno deve, o almeno non adesso, perché è troppo presto.
« Con chi è stato? », domanda, alla fine.
« Liam, del bar », risponde Jamie.
Ed Etienne sorride, con un « lo sapevo » che scivola dalle labbra. « Come? »
« Stavo prendendo il mio caffè serale, lui stava chiudendo come al solito, stavamo ridendo e scherzando come sempre, io appoggiato ad uno dei tavolini e lui che si muoveva in giro. Ha urtato la tazza, me l'ha rovesciata addosso e... »
« E nel modo di toglierti la maglia con la scusa di pulirla, non avete resistito. »
« E' successo, Etienne, e non doveva. »
« No, non doveva », concorda, e abbassa il viso. Sospira, sconsolato. « Tu mi ami ancora? », domanda.
« Sì, da morire. »
« E allora non andare più al bar: torna a stare qui. »
E' la prima volta che qualcuno in quella casa si impone. Etienne non se ne capacita: se qualcuno gli avesse detto che avrebbe preso le redini della situazione ed avrebbe dato un vero e proprio ordine a qualcuno, avrebbe per forza riso. Non gli piace fare così, eppure non è riuscito a fermarsi. Ci sono cose che sul momento non puoi reprimere, ed Etienne al momento si sente molto giallo, perché la rabbia che sente dentro è davvero devastante. E non sa che cosa fare più di così, perché Jamie lo guarda spaventato ed è già pronto ad uscire di nuovo fuori dalla porta per scappare via. Ma il rosso è più veloce: chiude la porta con uno scatto e si avvinghia possessivamente al collo del suo ragazzo.
« Questa è ancora casa tua, se tu la vuoi », dice.
« Io la voglio », risponde Jamie.
« E allora dimentica quello che è successo, ed anche Liam. Rimani con me, qui. »
« Va bene. »
Jamie chiude gli occhi e si abbandona contro il muro. Piange, ma fanno l'amore senza problemi, perché Etienne deve cancellare l'odore, il sapore ed il tocco di quell'altro dal corpo del suo ragazzo e non può proprio permettere che rimangano. Al contrario, devono sparire. E bacia, e morde, e lecca ogni centimetro della sua pelle, ed ama ogni parte del suo corpo, ed entra in lui amandolo sempre un po' più dell'attimo prima, e lo sconquassa, lo rivolta come un calzino e lo stringe ancora di più, spinge contro di lui e gemono insieme in un'orchestra sinfonica stupenda.
Ma c'è un tasto accordato male sul pianoforte, e lo sentono entrambi come un pugno in pieno petto.