Dear Diary 2012 • Occasionalmente, come sopravvivere
Capitolo Terzo
E' così facile farmi credere che sia io, dei due, quello sbagliato.
Sta pensando ancora a quel discorso con Ian. E' che lo ha chiamato Joel questo pomeriggio, e si è arrabbiato, perché quei due continuano a sentirsi per telefono nonostante non siano più fidanzati, e il moro va sfogandosi con il più grande. E Joel non fa altro che ripetere ad Etienne quanto non sia in grado di prendersi cura delle persone, quanto sia un approfittatore del cazzo, quanto sia capace di usare gli altri. Lui prende un soggetto e lo sfrutta. Quando poi non gli serve più, lo butta nel cesso. Questo è quello che Joel dice di Etienne.
E invece non è vero, Etienne non è così stronzo. E' solo che non è capace di prestare troppa attenzione a più di due persone alla volta, compreso sé stesso. Si riesce a prender cura delle persone in modo del tutto velato. E poi sta con Jamie, non può concentrarsi troppo su Ian, giusto? Sarebbe come tradirlo, in un certo senso. Ed Etienne non vuole tradire il suo ragazzo, lui è una persona fedele come poche ormai ne sono rimaste.
E invece non è vero, Etienne non è così stronzo. E' solo che non è capace di prestare troppa attenzione a più di due persone alla volta, compreso sé stesso. Si riesce a prender cura delle persone in modo del tutto velato. E poi sta con Jamie, non può concentrarsi troppo su Ian, giusto? Sarebbe come tradirlo, in un certo senso. Ed Etienne non vuole tradire il suo ragazzo, lui è una persona fedele come poche ormai ne sono rimaste.
Non sono più la tua prova.
Ora ripensa a quando ha conosciuto Jamie, e gli viene da sorridere. Era davanti ad un negozio di cosmetici perché doveva comprare una trousse a sua cugina, ma non aveva la minima idea di quale fosse la più adatta. Jamie a suo tempo era un commesso: gli chiese informazioni ed uscì dal negozio senza trousse ma con un numero di telefono in più nel portafogli. Sia chiaro, Etienne non aveva affatto secondi fini, e Jamie si era lamentato più volte, mentre lo guidava nel mondo magico della cosmetica, di come le persone pensassero che fosse omosessuale, pur non essendolo.
Quindi, al tempo, Jamie era un eterosessuale con la passione per la cosmetica e nient'altro. Però quando Etienne aveva deciso di usare quel numero per chiedergli cosa comprare una volta avuto un budget più alto, non riuscì ad impedirsi di invitarlo a prendere un caffè insieme, giusto per poterlo ringraziare in qualche modo. E Jamie aveva accettato.
Così è partito tutto. Al terzo appuntamento si trovarono fra le lenzuola senza neanche rendersene conto, e, cosa spettacolare, fu il commesso a prendere l'iniziativa esplorando il corpo dell'altro con una mano. Poi lo baciò e lo spinse sul letto. Fu uno degli amplessi più belli della vita di entrambi, nel momento in cui si unirono sembrò quasi che fossero fatti apposta per essere incastrati l'uno nell'altro. Si amarono a lungo, quella notte. Ed un mese dopo già avevano deciso di convivere, e Jamie si era trasferito nell'appartamento di Etienne.
Per le prime settimane però, Jamie aveva deciso di lasciare il tutto nel forse, perché non era sicuro che avrebbe potuto funzionare, ed insisteva col voler definire Etienne non il suo ragazzo, ma la sua prova. Prova che gli fece scoprire una parte completamente nuova di sé, e ancora Jamie ringrazia il suo ragazzo per tutto questo. Perché è bellissimo.
Ma, attenzione: Jamie non è omosessuale. Queste etichette hanno smesso di piacergli quando ha capito che innamorarsi non funziona per sesso, ma per persona. Quando ha capito di essersi innamorato di Etienne non perché fosse un uomo, ma proprio perché era ed è ancora Etienne, ai suoi occhi si sono aperte milioni di strade nuove, ed ha capito cose del mondo che prima ignorava.
Oggi ho incontrato te, ed ho qualcosa per la quale piangere.
Etienne guarda le poche scritte sulla pagina di Open Office. Abbassa lo sguardo sulle proprie ginocchia e sospira. Guarda l'orologio. Sono le dieci e mezza di sera ed il suo ragazzo è ancora sotto la doccia: forse è il caso che lo segua, ed infatti abbassa lo schermo del portatile, chiudendolo, e si alza in piedi. Ma proprio dopo aver fatto poco più di tre passi, la porta del bagno si apre, e ne esce Jamie, coperto da un accappatoio rosso scuro.
« Già finito di scrivere? »
« Sì, stavo per raggiungerti nella doccia. »
« Se volevi farlo, potevi chiedermelo prima... »
« Non ci ho pensato. »
Jamie guarda Etienne. Quest'ultimo ricambia. Alla fine il biondo si scioglie in un sorriso, apre l'accappatoio e lo lascia scivolare per terra, rimanendo nudo davanti agli occhi del compagno. Si toglie le ciabatte di spugna ed entra di nuovo in bagno, sfarfallando le dita in direzione del rosso, con un sorriso malizioso sulle labbra, ed una risata divertita che parte fin troppo spontanea.
« Muoviti, che ti lavo la schiena! »
Etienne non può evitarsi la medesima risata dell'altro. E' ben cosciente che quel che faranno lì dentro non è lavarsi reciprocamente. Lo faranno dopo magari, quando saranno entrambi di nuovo sporchi. Si infila nel bagno quasi correndo, si chiude la porta alle spalle e chiude a chiave, pur essendo consapevole che in quell'appartamento di periferia abitano soltanto loro due. Non gli interessa. Si toglie gli abiti uno alla volta e raggiunge il suo ragazzo nella cabina, già di nuovo sotto il getto dell'acqua, e si avventa sulle sue labbra con bramosia e dolcezza allo stesso tempo.
Questa sera Etienne stringe amicizia con la parete di vetro della doccia, mentre Jamie, alle sue spalle, gli morde una spalla e lo penetra più e più volte, con una dolcezza che sa di amaro.
Fino all'orgasmo.