Dear Diary 2012 • Occasionalmente, come sopravvivere
Capitolo Secondo
Guardiamo l'alba insieme.
Scrive queste parole davanti ad una tazza di caffè, in balcone, col fidato computer sulle cosce ed una sigaretta che arde nel posacenere lì di fianco. E' mattina da pochi secondi, si sta godendo l'alba che nasce da sola, lontana, nel silenzio. E lui è lì, tacito osservatore di storie lontane, scrivendo parole senza senso su una pagina bianca di Open Office, sul portatile. Ma non sa che cos'altro scrivere, al momento, perché la sua mente si sta spegnendo con lentezza. Sente il sonno scivolargli lungo la arterie ed andare via, lontano da sé. Però, anche se il cervello è attivo, la mente è in stand-by, non riesce a pensare a niente ed a nessuno, si limita a svuotarsi nel niente.
E' che Jamie è uscito in preda alla rabbia, ieri. Hanno litigato per la millesima volta, di nuovo per una presunta stronzata, perché Etienne lo sospetta ma nessuno glielo conferma, è sicuro di avere qualche disagio sotto il punto di vista psicologico. E' paranoico e vittima, e questo lo ha portato a fare della sua vita un'esistenza specchio di quella degli altri. E' che Jamie non capisce che ci sono cose che nel suo animo infieriscono più di qualsiasi altra, così Etienne chiude gli occhi e sospira, e ripensa a cosa è successo per mandare tutto a puttane così. Ripensa a cosa è accaduto, e sorride amaramente.
E' che Ian gli ha mandato un messaggio, ieri. E' il suo ex ragazzo, uno di quelli seri, anzi, l'unico di quelli seri. Sono stati insieme per undici mesi di cui tuttavia, tre sono passati in fase di “divorzio” – e poi il più grande ha scelto di stare con Joel. Più grande, più maturo, sicuramente una persona decisa. Ha lasciato Etienne dicendo che non c'era più dialogo, ed una settimana dopo stava con quell'altro. Non che Etienne fosse scemo, lo aveva capito per tempo, ma non aveva detto una sola parola ed aveva lasciato correre.
Soprattutto perché poi Ian e Joel si sono lasciati, perché il più grande doveva partire per un'altra città e, indovina indovinello?, si era accorto di non amare il compagno come quest'ultimo amava lui. Ed Etienne aveva avuto in tal modo la sua vendetta, sebbene durante il periodo di serio abbattimento di quell'idiota non abbia fatto altro che stargli dietro e consolarlo come un cane. Ma è proprio in quel periodo che ha incontrato Jamie, e pochi mesi dopo stavano già insieme.
Ora Ian è tornato, perché la sua vita da quel momento ruota intorno ad Etienne, ed ora che quest'ultimo è troppo spento per potersi occupare di sé stesso, del proprio compagno ed anche dell'ex, ha deciso di attaccarlo brutalmente, dicendogli tante di quelle cose cattive che lo scrittore se le ricorderà per tutta la vita. Come se non avesse buttato nel cesso la sua relazione con Jamie per autocommiserazione, nella certezza assoluta di fare schifo. Come se non avesse passato mesi, anni, occupandosi di lui sotto la gelosia asfissiante del fidanzato. Forse non si è sacrificato quanto avrebbe dovuto. Neanche Etienne lo riesce a capire, sa solo che è stanco: prende un sorso di caffè e aspira dalla sigaretta.
Poi respira a fondo, e riporta le mani sulla tastiera.
Un'alba di quelle che ispirano lacrime.
Ed eccole arrivare: piccole stille umide che gli bagnano gli occhi sotto le palpebre. E la schiena che sussulta mentre tira su col naso. E le lacrime che scendono senza fermarsi, perché ogni volta che Jamie esce dalla porta di casa lui si sente morire. E' come se qualche pezzo del suo cuore se ne andasse insieme a quell'altro disgraziato, e lui non sa mai che cosa inventarsi per riprendersi il suo uomo. Anche questa volta lo inseguirà chiedendo scusa? Anche oggi non riuscirà ad avere un po' d'orgoglio? Anche oggi manderà quel messaggio capace di farlo riappacificare col suo ragazzo? Forse non basterà. Dopotutto è stato lui, piangendo, a lasciarlo. E lo ha fatto con una tale tristezza negli occhi che si è messo a piangere anche Jamie prima ancora che parlasse.
« Faccio schifo », gli ha detto, « finirò per fare del male anche a te », non si è risparmiato, « non ti voglio più vedere, va' via, voglio che tu sia felice », ed il ragazzo ha seguito alla lettera le sue indicazioni, afferrando la giacca ed uscendo di corsa. E' successo alle dieci di sera. Ora è quasi l'alba, e nella testa di Etienne esplode soltanto l'unica frase di Jamie, un « spero che oggi sia per sempre, vaffanculo! » ed il tonfo potente della porta. Etienne lo ha lasciato tante volte: non per egoismo o cattiveria, lui è davvero convinto di fare schifo, crede sul serio che un giorno lo ferirà così tanto da farlo sanguinare, lo sa che un giorno l'altro non sarà disposto a tornare da lui. Etienne sa tutte queste cose. Però proprio non riesce a farne a meno.
Text to Jamie: Torna a casa, ho bisogno di te.
Ecco, l'ha fatto ancora: ha sfogato la sua frustrazione su Jamie pur essendo consapevole della sua innocenza. Non ha potuto evitarselo. Ed ancora rovina la propria vita per Ian, ed ha ragione il suo ragazzo a dire che preferisce quell'idiota a lui, se poi è questo che succede. Ma non è così. E' che Etienne ha il cuore grande – troppo – e non riesce a non stare al passo con le persone. Le deve aiutare. Le deve avere vicine, soprattutto se sono importanti. Ed Ian è uno dei punti principali della sua vita, è con lui che ha conosciuto la felicità, ed è sempre lui ad avergli fatto provare il dolore più puro. Gli deve tanto, ed anche niente.
Le mani tremano sui tasti. Etienne chiude gli occhi e non riesce a tener ferme le dita, che danzano sulla tastiera quasi con eleganza.
Ed eccole arrivare: piccole stille umide che gli bagnano gli occhi sotto le palpebre. E la schiena che sussulta mentre tira su col naso. E le lacrime che scendono senza fermarsi, perché ogni volta che Jamie esce dalla porta di casa lui si sente morire. E' come se qualche pezzo del suo cuore se ne andasse insieme a quell'altro disgraziato, e lui non sa mai che cosa inventarsi per riprendersi il suo uomo. Anche questa volta lo inseguirà chiedendo scusa? Anche oggi non riuscirà ad avere un po' d'orgoglio? Anche oggi manderà quel messaggio capace di farlo riappacificare col suo ragazzo? Forse non basterà. Dopotutto è stato lui, piangendo, a lasciarlo. E lo ha fatto con una tale tristezza negli occhi che si è messo a piangere anche Jamie prima ancora che parlasse.
« Faccio schifo », gli ha detto, « finirò per fare del male anche a te », non si è risparmiato, « non ti voglio più vedere, va' via, voglio che tu sia felice », ed il ragazzo ha seguito alla lettera le sue indicazioni, afferrando la giacca ed uscendo di corsa. E' successo alle dieci di sera. Ora è quasi l'alba, e nella testa di Etienne esplode soltanto l'unica frase di Jamie, un « spero che oggi sia per sempre, vaffanculo! » ed il tonfo potente della porta. Etienne lo ha lasciato tante volte: non per egoismo o cattiveria, lui è davvero convinto di fare schifo, crede sul serio che un giorno lo ferirà così tanto da farlo sanguinare, lo sa che un giorno l'altro non sarà disposto a tornare da lui. Etienne sa tutte queste cose. Però proprio non riesce a farne a meno.
Text to Jamie: Torna a casa, ho bisogno di te.
Ecco, l'ha fatto ancora: ha sfogato la sua frustrazione su Jamie pur essendo consapevole della sua innocenza. Non ha potuto evitarselo. Ed ancora rovina la propria vita per Ian, ed ha ragione il suo ragazzo a dire che preferisce quell'idiota a lui, se poi è questo che succede. Ma non è così. E' che Etienne ha il cuore grande – troppo – e non riesce a non stare al passo con le persone. Le deve aiutare. Le deve avere vicine, soprattutto se sono importanti. Ed Ian è uno dei punti principali della sua vita, è con lui che ha conosciuto la felicità, ed è sempre lui ad avergli fatto provare il dolore più puro. Gli deve tanto, ed anche niente.
Le mani tremano sui tasti. Etienne chiude gli occhi e non riesce a tener ferme le dita, che danzano sulla tastiera quasi con eleganza.
E non mi hai mai ringraziato per questo.
Text from Jamie: Sto tornando.
Etienne, in definitiva, è felice. Jamie gli dà qualcosa che nessun altro è capace di dargli: dà amore, affetto, comprensione. Ed allo stesso tempo dà dolore, rabbia, frustrazione. Ma di sicuro gli dà pace, di quella gliene dà tanta, ed Etienne è sicuro che prima o poi Jamie si stancherà di lui. Sa per certo che un giorno se ne andrà. E' sicuro in maniera quasi ossessiva che non vorrà più vederlo, un giorno. E ad Etienne non dispiace. Non che non ci tenga al suo ragazzo, anzi, al contrario: è solo che sa che la gente con lui funziona così. Oggi c'è, e domani chi lo sa. Di sicuro non rimane per sempre. Jamie soprattutto, non potrà rimanere per sempre.
Gli dispiace, ovviamente. Ma lui lo sa per certo che è così. Anche perché Etienne è un tipo pesante: il suo carattere è impossibile da descrivere. Certo è il suo delirio, le sue scelte idiote, la sua fissazione per l'arte, certo è il suo amore per Jamie, ma è altrettanto certo che dentro di lui in verità non ci sia nulla – e dico nulla – da amare. Lui lo sa, e non ci può fare nulla. Ringrazia Ian per aver provato ad amarlo, e ringrazia Jamie per la sua testa dura ed il suo continuo cercare qualcosa da poter fare suo. Ma a parte un corpo e qualche sentimento, non c'è nient'altro da amare. Etienne è una persona soltanto fino ad un certo punto. E' una persona finita.
Etienne è perfettamente inutile.
Lui lo sa. E non gli dispiace.