Dear Diary 2012 • Occasionalmente, come sopravvivere
Capitolo Primo
Macchie indelebili sulla pelle, come ricordi.
Mentre scrive queste parole, Etienne rivive momenti passati e sente un blocco all'altezza del cuore, un dolore straziante che dura qualche attimo e poi passa. Porta una mano alla spalla destra e preme forte le dita, chiudendo gli occhi, e ricorda.
Gli vengono in mente volti sorridenti, mani tese pronte a stringerlo, e poi labbra pronte a baciarlo ed occhi che lo guardano dolcemente. E poi ricorda le birre, ricorda i tappi lanciati per aria per far divertire gli amici, ricorda le cadute rovinose per terra, ricorda le spinte, ricorda la violenza con cui gli è stato conficcato il collo rotto di una bottiglia dietro la spalla destra.
Scuote la testa e decide di non pensarci, ma di continuare là dove aveva terminato: le mani si muovono agili sulla tastiera, mentre lo sguardo spazia altrove, incurante di tutto e tutti; ormai conosce a memoria la posizione dei tasti, quindi non ha bisogno neanche di guardare. Scriverebbe pagine e pagine di pensieri soltanto desiderandolo, non sente neanche muovere le dita mentre si dà da fare in questo modo così celere.
Voglio scrivere fino a far sanguinare le mani.
Ad Etienne piace scrivere. Lo farebbe tutto il giorno, tutti i giorni, una moltitudine di pagine alla volta, tutte intervallate da brevi sorsi alla tazza di caffè o tiri lesti dalla sigaretta che fuma fra le cinque e le sei del pomeriggio, un attimo prima di concludere l'ennesimo capitolo del racconto di turno.
Lui è un artista: scrive libri che però non pubblica e realizza quadri e sculture che la gente però non acquista, perché lui non vuole venderli. Ama ogni cosa che produce come fosse un pezzo di sé, e separarsene sarebbe un colpo al cuore troppo forte da poter affrontare. Dunque, semplicemente, di volta in volta si trova a rinunciare.
Però lui esprime sé stesso. Nello scrivere butta la sua fantasia e la sua immaginazione, mentre i suoi quadri rappresentano tutt'altro: emozioni, sentimenti e sensazioni. Hanno nomi astratti ed a volte inventati, ma alla gente piacciono. Ogni tanto organizza una mostra, ma non esiste ricavato logico. Il suo compagno glielo dice continuamente che dovrebbe permettere ai visitatori di acquistare, perché così la crisi economica riuscirebbero a passarla meglio, ma lui non vuole, non se la sente: per ora possono vivere senza farlo.
I only want you.
« Non è il caso che tu faccia una pausa? »
Un paio di braccia morbide ed affusolate si stringono intorno al suo collo quando delle labbra si sporgono oltre la sua spalla per baciargli una guancia. In tutta la sua stranezza, Jamie è sempre stato un tipo affettuoso. Una primadonna nel cuore, è vero, ma pur sempre un tipo affettuoso. E, no, quest'oggi non è affatto da meno. Al contrario: di ritorno da una stancante giornata lavorativa, non vede l'ora di perdersi in qualche coccola col suo compagno, nel modo spensierato di sempre: stanno insieme da cinque anni, sebbene Jamie ne abbia fatte passare di tutti i colori ad Etienne ed abbiano rischiato di perdersi vicendevolmente infinite volte. Riescono ad andare avanti nonostante tutto, però, così il più giovane chiude gli occhi ed abbandona la schiena contro il petto del più grande, lasciando per un attimo la tastiera del computer. Volta il viso verso quello del compagno e si perde in un bacio profondo.
« Sì, forse è il caso », ammette Etienne, « ma non mi va di farlo adesso... »
«Ah, non ti va? »
Jamie mette il broncio, guardandolo da vicino. Gli occhi felini fissi sul viso infantile del suo ragazzo, le labbra dalla deliziosa forma a cuore che si sporgono dolcemente in avanti, lasciando trapelare il suo disappunto. Etienne sorride, gira con la sedia verso l'altro, porta le braccia intorno ai suoi fianchi e lo tira a sé, sulle proprie gambe. Jamie accompagna i suoi movimenti, ritrovandosi sulle sue cosce, le braccia intorno al suo collo e le labbra già di nuovo su quelle dell'altro, a lungo.
« Non avevi detto che non ti andava? »
« Va a te per tutti e due. »
Ed Etienne lo bacia ancora, profondamente, e ci vuole davvero poco tempo prima che si ritrovino ancor più vicini di prima, Jamie cavalcioni sul rosso e quest'ultimo sciolto sulla poltrona più che mai, il culo al bordo della seduta e le gambe divaricate, accogliendo sopra il bacino il proprio ragazzo, che tiene le mani sul suo petto spoglio ed ondeggia i fianchi ritmicamente alle sue spinte, in maniera fluida e leggera, con armonia. Ed è un gioco di baci dolci a fior di labbra, di sguardi intensi mai interrotti, di tocchi gentili e nessuna provocazione. Quando si ritrovano così vicini, lo sanno tutti e due, non è sesso, ma amore. Ed è una sequela di emozioni così devastanti che nessuno dei due riuscirebbe mai a farne a meno, per nessuna ragione a questo mondo.
Etienne passa dolcemente le mani sulla schiena del compagno, poi scende e le lascia sui suoi fianchi, mentre la spina dorsale di Jamie si contrae spasmodicamente in previsione dell'imminente orgasmo e con un gemito roco rilascia il proprio piacere sulle loro pelli. Etienne si esprime con un sussurro prolungato, l'invocazione tremante del nome dell'altro, mentre con un'ultima spinta abbandona sé stesso dentro il compagno, e non si sfila ancora, rimane dov'è, stringendo quel corpo in un abbraccio fatto di mille parole vuote.
« Ti amo », sussurra all'orecchio del biondo sopra di sé, e questi sorride.
« Ti amo anche io », gli risponde Jamie.
Quando, ore dopo, Etienne torna al computer, sorride. E con rapidi gesti delle dita, lo scrive di nuovo.